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PALAUXOTTICA

Il Palaluxottica si trova all’interno di un’ampia un’area verde che si sviluppa tra la nuova tangenziale di Agordo ed il centro cittadino. Si tratta di un intervento ai margini dell’insediamento urbano attuale, ma che potrà diventare strategico in quanto inserito in maniera baricentrica in un sistema di percorsi che collegano i principali servizi pubblici (scuole, impianti sportivi, centro cittadino, trasporti).


Lettura del contesto tipologico e paesaggistico

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Prendendo spunto da suggestioni legate contesto urbano e paesaggistico, il progetto ne reinterpreta il linguaggio formale adattandolo alle esigente tipologiche del nuovo edificio. Il volume costruito si sviluppa sotto un tetto a falde ripetute caratterizzato da una linea spezzata tesa che nasce a sud (nei pressi dell’edificio esistente) si sviluppa verso nord (lato ingresso) creando un segno iconico nel paesaggio.


Linguaggio formale ispirato alla tradizione costruttiva alpina

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Il complesso è stato progettato ispirandosi ai canoni formali tipici delle costruzioni rurali delle vallate Agordine (tabià), caratterizzate da strutture a telaio in legno dotate di elementi obliqui di irrigidimento. La struttura portante del nuovo edificio è stata pertanto concepita in legno, sia per ragioni di compatibilità ambientale sia per coerenza con la tradizione costruttiva alpina da cui trae ispirazione. Lo schema strutturale si presenta quindi come una sequenza di elementi verticali alternati a puntoni obliqui che ne disegno la facciata e irrigidiscono la struttura.


DESCRIZIONE DEL PROGETTO

In un contesto paesaggistico ed urbano altamente strutturato e caratterizzato da forme e segni naturali ed antropici ben riconoscibili, il progetto del Palaluxottica si insedia in un’area verde attualmente periferica al centro urbano.

È lo schema strutturale a puntoni obliqui l’elemento formale e strutturale in grado di disegnare le facciate del nuovo edificio, che viene concepito come progetto di copertura, con il dispiegamento, in direzione Nord-Sud, di un unico sistema a falde ripetute. L’orientamento del nuovo volume permette di immaginare le facciate Nord ed Ovest come grandi ed allungati schermi vitrei continui, in grado di permettere la libera introspezione e di garantire un’ampia visuale sul paesaggio montano circostante. Le facciate Sud ed Est sono invece opache, rivolte rispettivamente verso il pendio erboso retrostante e l’edificio esistente adibito a magazzino.

 
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A protezione dei sistemi vetrati, i grandi sbalzi della copertura (5 m sul fronte Ovest e 8,5 m sul lato nord) consentono non solo la giusta protezione dagli agenti atmosferici ma anche il corretto sfruttamento degli apporti solari durante la stagione estiva ed invernale, consentendo la riduzione dei costi di climatizzazione artificiale.

Cuore della struttura, e centro di interesse del progetto è la grande sala polivalente, che si estende da Nord a Sud. La collocazione del corpo servizi (Wc, depositi, impianti e spazi di distribuzione) in un unica fascia localizzata ad Est del volume principale, consente la gestione flessibile del grande spazio vuoto che guarda e si affaccia sui fronti vetrati. Questa conformazione a pettine risulta strategica e garantisce la massima flessibilità dello spazio principale. La grande sala, lasciata libera sotto l’estensione della copertura, potrà quindi essere suddivisa in sotto-moduli e partizionata liberamente, concordandosi con le necessità future dell’edificio e dei suoi fruitori. L’accesso principale al pubblico, protetto dal grande sbalzo della copertura sorretto da puntoni obliqui è collocato a Nord, mentre l’ingresso secondario per personale e merci è ubicato a sud, adiacente all’edificio esistente.

 

La struttura portante del nuovo fabbricato è realizzata in legno lamellare compresi i pilastri, le travi del tetto ed i puntoni di controventamento. La fondazione è a plinti collegati tra loro da una platea collaborante in calcestruzzo armato. Lo schema statico si configura come una serie di telai isostatici paralleli controventati da elementi diagonali sulle pareti lunghe e da puntoni/tiranti esterni tra i pilastri e la parte controterra in calcestruzzo del lato est.
Lo schema delle strutture portanti è costituito da:
- Travi reticolari ad interasse di m 6.40 disposte sul lato minore, in appoggio su pilastri o su saette.
- Strutture di parete disposte sul lato maggiore costituite alternativamente da un pilastro e 2 saette quali appoggio per le travi reticolari.
Le strutture in elevazione sono in legno lamellare, esclusi i puntoni/tiranti ancorati alla parete in calcestruzzo (contro terra sul lato est) realizzati in scatolare di acciaio. La copertura è realizzata con pannelli intelaiati tipo Nextpanel, caratterizzati da una efficace funzionalità per le azioni sismiche orizzontali. I tamponamenti verticali sono costituiti da facciate vetrate sui fronti Nord e Ovest e da pannelli Nextpanel sugli altri due. La scelta di travi portanti reticolari è stata dettata dalla luce statica tra gli appoggi di 44.80m. Il sistema costruttivo si caratterizza per l’estrema leggerezza e per l’utilizzo di elementi prefabbricati da assemblare a secco, quindi con tempi contenuti di cantiere e precisione delle lavorazioni eseguite con macchine a controllo numerico in stabilimento.

A livello di finiture i lati nord ed ovest dell’edificio sono caratterizzati da facciate continue in vetro con montanti in legno collocati dietro la struttura portante in lamellare. I tamponamenti sui lati sud ed est, rivestiti esternamente in lamiera, sono invece caratterizzati all’interno da una finitura dogata in fibra di legno color tabacco. Il pavimento interno della sala che è realizzato in cemento tirato al quarzo e levigato successivamente.
La componente impiantistica è collocata al secondo piano della fascia di servizio ad est dell’edificio e si integra nella struttura garantendo massima pulizia in facciata e in copertura.

Lo schema della struttura portante disegna obbiettivamente l’immagine del progetto e definisce il suo spazio interno. Una struttura leggera, ampia, in grado di riconoscersi in un tetto, o meglio, in una linea di copertura, segno vero e proprio in grado di intervenire attivamente nel paesaggio nel quale è insediato.